Lettera di risposta al sig. Mario Orfei

Per dovere di cronaca il periodico inFolio ha ritenuto di dover pubblicare le accuse di sessismo mosse dal signor Orfei, Segretario cittadino di Forza Italia, nei confronti della nostra Associazione e dei suoi Soci. Conseguentemente il direttore di inFolio Roberto Pegorini ci ha concesso la possibilità di replicare contestualmente alla pubblicazione di tali accuse, nel rispetto del principio del contraddittorio.

Per comprensibili motivi di spazio la nostra risposta, abbastanza articolata in quanto comprende anche una sintesi delle nostre attività a favore di San Bovio, precisazione che abbiamo ritenuto utile al fine di meglio far comprendere lo spirito che contraddistingue il nostro gruppo, è stata in parte “tagliata”: è nostra intenzione riproporla integralmente, unitamente con quanto pubblicato su inFolio e il link al documento pubblicato sul profilo fb del sig. Mario Orfei.

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Spett.le
Redazione ediesse srl – inFolio
Peschiera Borromeo

Egregio Direttore,
siamo stati informati che mercoledì 8 giugno, sulla pagina Facebook del sig. Mario Orfei, segretario cittadino di Forza Italia, sono state pubblicate talune affermazioni di contenuto denigratorio nei confronti della nostra Associazione. Un po’ sorpresi, abbiamo verificato il contenuto di tali affermazioni e abbiamo pensato che si trattasse di qualche frettoloso giudizio da parte di un soggetto che non conosceva affatto la nostra Associazione, le sue origini, le sue attività ed i suoi valori.
La sorpresa è divenuta poi vivo stupore quando ci è stato riferito, e abbiamo quindi constatato, che il post è divenuto “a pagamento”, con l’intento evidente di lasciare il contenuto dello stesso in bella mostra di sé per diversi giorni.
Ognuno è ovviamente libero di manifestare liberamente le proprie opinioni, ma abbiamo trovato quanto meno curioso che un esponente politico di primo piano trovasse il tempo di dedicare tanta attenzione alla nostra Associazione piuttosto che concentrarsi sulle tante problematiche che affliggono la nostra frazione e il Comune di Peschiera Borromeo nel suo complesso.
Ebbene, ci sia consentito fare un po’ di chiarezza.
L’Associazione Quei Bovi di San Bovio è nata nel 2008 per volere di un gruppo di amici che, con spirito goliardico e conviviale, intendeva (ed intende) favorire la conoscenza e l’aggregazione di soggetti che, pur vivendo nello stesso luogo, non avevano (non hanno) occasione di conoscersi e frequentarsi. La frazione di San Bovio si è infatti sviluppata enormemente sotto il profilo residenziale senza, nel contempo, creare luoghi che favoriscano la socializzazione (forse perché non remunerativi per il Comune).
Così, per passa parola, gli iscritti sono numericamente cresciuti e, a fronte delle enormi problematiche della frazione (viabilità, sicurezza, scuole etc.), abbiamo cominciato a riunirci anche per esprimere un’opinione condivisa nei confronti dell’Amministrazione locale, indipendentemente dall’orientamento politico della stessa.
A fianco delle nostre  serate goliardiche, dunque, i Bovi – questo il nostro nomignolo – hanno cominciato a divenire collettori di lamentele, iniziative, progetti. Tutto ciò quasi non per scelta, ma per l’assoluta mancanza di valide e serie alternative sul territorio.
Oltre a ciò, organizziamo ora vari eventi nella nostra frazione, coinvolgendo le famiglie di San Bovio, soprattutto i più piccoli (era nostro lo scorso dicembre l’unico albero di Natale “pubblico” in tutta Peschiera), pulizie di zone verdi e di fontanili, piantumazione di nuovi alberi, sempre con l’obiettivo di rendere il luogo in cui viviamo un po’ più accogliente, più sociale e trasmettendo ai nostri bambini e ragazzi i valori del rispetto e della cura dell’ambiente che ci circonda.
Ancora, organizziamo feste per tutta la comunità, non ultima quella di sabato 11 giugno scorso che ha riscosso un enorme successo di partecipazione anche se qualcuno ha tentato, inutilmente, di boicottarla. Boicottaggio che, di fatto, avrebbe avuto solo (sic) l’effetto di ridurre i ricavi della festa che saranno, e sono sempre stati, devoluti in beneficenza.
Ci piace infine ricordare la creazione del gruppo Facebook “Amo e Vivo San Bovio” che oggi raccoglie più di 1100 residenti e che è diventato, senza timore di essere smentiti, un punto di riferimento per molti cittadini della nostra frazione, dove potersi confrontare su ogni problematica che riguarda San Bovio.
Nel 2010 abbiamo richiesto di essere ammessi all’Albo Comunale delle Associazioni del nostro Comune e in seguito con delibera della Giunta Falletta (sì, il partito politico del signor Orfei), nel 2011, siamo stati inseriti nell’Albo e poi all’interno della Consulta della Cultura e Tempo Libero.
Nel settembre del 2013 abbiamo ricevuto dalla Polizia Locale della nostra Città una onorificenza per aver saputo coniugare le libere forme dell’associazionismo locale e dell’impegno civile, mobilitandoci a fianco delle Forze di Polizia a contrasto dell’illegalità, introducendo innovativi sistemi di diffusione informativa sia attraverso il gruppo di Facebook, sia con una mailing list della sicurezza.
Di tutto ciò il sig. Orfei non tiene conto a causa, nella migliore delle ipotesi, di una mancanza di conoscenza della realtà dei luoghi, dei fatti e delle persone. Aspetto quest’ultimo che, ancora una volta, sottolinea la distanza tra la politica che ci governa e il territorio, la gente e i problemi.
Il signor Orfei si sofferma dunque sulla circostanza che la nostra Associazione, per come nata, ammette l’iscrizione a soli maschi. Da tale circostanza trae dunque l’automatica convinzione che si tratti di un’associazione maschilista che denigra il genere femminile o qualcosa del genere. Buffo.
Buffo davvero che il segretario di un partito politico si occupi in modo demagogico di un problema che non esiste quando la nostra frazione, e il Comune tutto, è colmo di questioni brucianti e irrisolte da tempo. Siamo sempre pronti a fornire l’ennesimo elenco di problematiche che le varie forze politiche, che si sono succedute in questi anni, sembrano considerare solo nel periodo che precede le elezioni.
Ma noi rimaniamo qui, di guardia, prima e dopo le elezioni. Con giunte bianche, rosse, verdi o gialle. Non ci riguarda, a noi interessa solo ed esclusivamente il bene del territorio in cui crescono i nostri figli.
Ma torniamo per un secondo alla non velata accusa di sessismo.
A parte dalle nostre mogli e da molte altre donne di San Bovio, che ormai ci conoscono bene, veniamo apprezzati anche da molte amiche, che, se inizialmente ci possono sì guardare con “sospetto”,  una volta conosciuti ci apprezzano per quanto facciamo,  riconoscendo nella nostra attività l’assoluta mancanza ogni intendo discriminatorio.
Del resto, se il signor Orfei fosse venuto alla festa da noi organizzata sabato 11 giugno scorso avrebbe potuto vedere uomini (manager, impiegati, professionisti, pensionati, artigiani, etc. etc.) con una maglietta verde che cucinavano e servivano da bere e da mangiare alla comunità e, tra questi, a moltissime donne. Ma che maschilismo è? Ma di cosa stiamo parlando? Tutto ciò senza nemmeno la necessità di richiamare l’esistenza di decine e decine di altre associazioni, anche a livello nazionale, che hanno anch’esse limitato l’iscrizione ad uno solo dei due generi.
E allora, in conclusione, ci permettiamo due suggerimenti per il signor Orfei e per chi, come lui, intenda ritornare sul medesimo argomento in futuro.
Il primo è che si informi, e bene, prima di fare esternazioni destituite di ogni ragionevolezza e fondamento. Che frequenti, che partecipi alla vita della comunità e che rilevi i problemi in via induttiva (dal territorio) e non deduttiva (magari perché imbeccato da qualche fonte poco affidabile).
Il secondo, ancora più importante, è che si concentri sui problemi veri della nostra frazione, li abbiamo segnalati, più volte, con insistenza, a tutti i sindaci delle Giunte in carica in passato. Lì si annida la vera discriminazione, la sperequazione di interessi e le forme di associazionismo con finalità politiche. Non certo tra Quei Bovi di San Bovio. Noi siamo un gruppo di amici uniti da spirito goliardico e conviviale, che si dedicano con attenzione e amore al territorio dove vivono, noi andiamo avanti a fare quello che facciamo per il gusto di farlo e per il benessere di chi vive intorno a noi. E adesso speriamo che vi mettiate l’animo in pace!

Con i più cordiali saluti.

Peschiera Borromeo, 15/06/2016
Il presidente Paolo Parigi


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Articolo su inFolio: Orfei attacca i bovi: «Sessisti». Secca la replica


Il post originale condiviso dal profilo Facebook del sig. Orfei:

https://www.facebook.com/mario.orfei.3/posts/10206382547057822?pnref=story


 

 

E ci piace anche ricordare che a fianco di ogni bove c’è sempre una gran donna!!!

 

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