Quei Bovi al servizio della polis


da 7Giorni del 8 luglio 2012
Cristiana Pisani

Se per “politica” si intende avere interesse per la “polis”, ovvero la comunità in cui si vive, allora loro fanno politica, ma nel senso “classico” del termine. Gli antichi, infatti, traducevano la parola “polis” non solo come città retta democraticamente, ma anche come cittadinanza o comunità di cittadini. Così “Quei Bovi di San Bovio” si definiscono, una comunità di cittadini residenti a San Bovio che hanno a cuore il bene del loro quartiere. Niente di più.

Se per “politica” si intende avere interesse per la “polis”, ovvero la comunità in cui si vive, allora loro fanno politica, ma nel senso “classico” del termine. Gli antichi, infatti, traducevano la parola “polis” non solo come città retta democraticamente, ma anche come cittadinanza o comunità di cittadini. Così “Quei Bovi di San Bovio” si definiscono, una comunità di cittadini residenti a San Bovio che hanno a cuore il bene del loro quartiere. Niente di più.

In origine sono un gruppo di amici di sesso maschile che esce a cena ogni tanto per fare un po’ di baldoria, ma, tra una risata e l’altra, alla fine nasce una Associazione seria e riconosciuta, ma l’aspetto goliardico – conviviale resta l’anima dei loro incontri. Da statuto, ci tengono a sottolinearlo, la loro associazione si definisce  “apolitica, apartitica e senza fini di lucro”, lo ribadiscono  perché, a loro dire, sono tante le malelingue che cercano di etichettarli politicamente. «Pensa – ci dice il consigliere Luca Robecchi –  gira la voce che alle prossime elezioni ci presenteremo con una lista civica – intanto sorride con un po’ di sarcasmo – ho la sensazione che in molti ci osservino con sospetto, ci aspettino al varco, convinti che dietro alle nostre iniziative ci siano finalità politiche, ma non è assolutamente vero. A noi interessa collaborare con l’Amministrazione comunale  per segnalare, come gruppo di liberi cittadini, carenze o eventuali problemi sul nostro territorio. Abbiamo pensato che fosse meglio aggregarci anziché restare isolati, crediamo nella collaborazione tra noi residenti e le istituzioni preposte senza volerci sostituire a nessuno. Ci hanno accusato di essere una associazione maschilista – prosegue il Presidente dei “Bovi” Paolo Parigi – , ma se si visita la nostra pagina Facebook ci si rende subito conto del grande apporto delle donne alla nostra associazione. La maggior parte dei post e dei commenti provengono da loro. Le nostre mogli, compagne o fidanzate, vivono la scuola, il parco giochi più di noi e a casa si parla di tutto ciò che si potrebbe fare per migliorare la nostra San Bovio. Le definiamo i nostri occhi e le nostre orecchie sul territorio e le loro critiche sono sempre tenute in grande considerazione». Continuiamo allora nelle nostre domande per conoscere più da vicino, questo intraprendente gruppo rappresentato nella foto in alto a sinistra dal Presidente Paolo Parigi e dai consiglieri Luca Robecchi e Fabrizio Azzoni.
LogoBoviOttima idea usare Facebook per creare il Gruppo “Amo e Vivo San Bovio”?
«Sì, ci rendiamo conto che la comunicazione sui social network è immediata, la condivisione è il principio che sta alla base del nostro operato e dai risultati possiamo dire che abbiamo creato una comunità unita. Quando lanciamo un appello, il nostro tam tam su Facebook ha subito una grande risonanza. Sul Gruppo “Amo e Vivo San Bovio” riceviamo lamentele e suggerimenti dai nostri concittadini, abbiamo poi in carico la gestione della mailing list della Sicurezza, iniziativa nata ai tempi del boom dei furti, forse il primo esperimento “ben riuscito” di condivisione di una criticità – interviene a questo punto il consigliere Fabrizio Azzoni – , tutte le segnalazioni sono inviate alle Forze dell’Ordine e siamo orgogliosi di affermare che è nato così un ottimo rapporto sia con il Maresciallo Salsi dei CC di Peschiera Borromeo sia con il Comandante della Polizia Locale Semeraro».
Cosa bolle in pentola oggi?
«In questi giorni siamo impegnati in una raccolta firme per sollecitare la Holcim SpA, la società concessionaria della cave, a velocizzare tutto l’iter burocratico per la realizzazione della nuova strada che farà finalmente transitare i camion da e per la SP Rivoltana, liberando così il nostro quartiere da disagi subiti da anni, rumore, polvere e altri pericoli anche più gravi. A breve ci sarà poi un incontro informativo, organizzato con l’aiuto del Sindaco Falletta, sul progetto BreBeMi. Sebbene il comune di Peschiera Borromeo non sia interessato direttamente, in quanto non attraversato, riteniamo utile che gli abitanti di San Bovio sappiano in anticipo a cosa andranno incontro, soprattutto per quanto tempo, quando inizieranno i lavori sulla S.P. Rivoltana all’altezza dello svincolo per Segrate. In ultimo, ma non per importanza, siamo in attesa di risposte circa le nostre osservazioni  al PGT – per la parte riguardante San Bovio –  che abbiamo protocollato in data 1 marzo 2012 e pubblicato anche sul nostro sito www.queibovidisanbovio.it».
Vi ritenete soddisfatti del rapporto con l’attuale amministrazione comunale?
«Oggi possiamo dirci molto soddisfatti, dopo un primo periodo di studio reciproco in cui ci siamo per così dire presi le misure, è iniziata una preziosa collaborazione, scheduliamo incontri periodici e ogni volta troviamo apertura, dialogo e disponibilità. Forse perché, almeno il sindaco, ha capito che non abbiamo ambizioni politiche, ma solo interesse a salvaguardare il territorio e, perché no, un obiettivo ancora più nobile, lasciare ai nostri figli un patrimonio ancora integro».

 

 

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